La libertà emotiva nasce quando muoiono gli attaccamenti
Di - Redazione - 10 Settembre 2019 in Psicologia
Tendiamo a prendere coscienza della schiavitù emotiva a cui siamo sottoposti solo quando il nostro cuore si spezza. Succede quando una relazione ci fa soffrire, perché ci rende schiavi, limitando la nostra libertà emotiva, o perché qualcosa dentro di noi si è rotto dovendo dire addio.
In queste situazioni sentiamo che il mondo si spegne, e che un’ondata di sofferenza e dolore ci travolge impedendoci di respirare. Si chiama “annegamento emotivo”, e il suo ingrediente chiave è la dipendenza.
A volte, però, arriva il momento di lasciare andare ciò che ci lega a una persona o a una situazione, perché la schiavitù emotiva toglie il respiro. È proprio in quel momento in cui non ci sentiamo in grado di fare nulla senza essere accompagnati da quella persona, o da qualcuno in grado di guidarci.
Il miglior modo per essere felici con qualcuno è imparare ad essere felici anche stando da soli. Solo in questo modo la compagnia diventa una scelta, non una necessità.
L’amore viene interpretato in modo sbagliato, perché la chiave non è “ho bisogno di te nella mia vita“, ma “preferisco averti nella mia vita“.
La dipendenza è ciò che ci rende schiavi, sopratutto quando è la nostra autostima a dipendere da qualcosa o qualcuno. Avere bisogno di lode, affetto o attenzione da parte di qualcuno ci fa smettere di essere i proprietari del nostro destino.